Si svolge almeno sei settimane in ritardo rispetto a tutte le altre fashion weeks mondiali, i designer partecipanti vengono annunciati all’ultimo momento e alle sfilate nemmeno l’ombra lontanta di operatori di moda: di cosa si tratta? Della Shanghai Fashion Week.
L’evento, voluto dalla municipalita’ di Shanghai e organizzato dalla Fashion Week Committee, e’ l’appuntamento della moda piu’ disorganizzato al mondo. I motivi di fondo sono essenzialmente due strettamente interconnessi l’uno all’altro: non esistono incentivi verso i designer locali emergenti per mostrare le proprie collezioni e, per causa o conseguenza, nessun buyer e’ interessato a parteciparvi.
Il fondatore di China Fashion Collective, spiega infatti che il pubblico della Shanghai Fashion Week e’ composto al 30% da incravattati ufficiali governativi, un altro 30% da studenti di moda e un 20% da media cinesi che vengono pagati per parteciparvi. Quale designer investirebbe in questo tipo di evento? E’ un circolo vizioso: nessun valido designer vi partecipa perche’ non sono presenti i buyers.
Il risultato? Vengono lanciati solo designer che hanno forti connessioni a livello governativo locale, in gergo cinese: guanxi. Per ottenere visibilita’ mediatica a livello internazionale, e’ stata invitata Vivienne Westwood per inaugurare l’evento. Per l’occasione, l’icona della moda Britannica, ha anche alzato il sipario sui suoi due flagship stores a Shanghai e Pechino.