Mescolando l’idea più tradizionale della decollete con lo spunto del tutto incongruo della stringata classica, queste scarpe di Gianvito Rossi ci stupiscono. E tuttavia ci piacciono, ci piacciono moltissimo, perché rinnovano qualcosa di ovvio in chiave tutta nuova.
Le stringhe sulla silhouette della scollata non te le aspetti e se le trovi non sono affatto in questa forma ma fanno virare la scarpa verso la linea del sandalo oppure dello stivaletto. Qui no. La scarpa resta scollatissima.
Di più, è aperta ai lati. Inoltre alla caviglia che ti aspetti libera compare un intrico di laccetti che potresti vedere più facilmente su un sandalo alla schiava. Non è un’idea peregrina, anzi si aggancia direttamente alle stringhe che tratteggiano anche la scollatura sulla punta.
E la punta, a proposito? È affilata ma non eccessiva e per di più accentuata da una scollatura a V molto profonda che è appena trattenuta dal gioco di stringhe incrociate. Tutto in pelle spazzolata nera e su tacco da dieci centimetri e mezzo.
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