Da Rick Owens le scarpe più interessanti si sono viste non calcare il pavimento della passerella ma avanzare sospese. Ciò è stato dovuto al fatto che le modelle ne trascinavano altre su di sé, capovolte, con strutture di corde e fasce che ricordavano zainetti o marsupi per neonati.
Nonostante la bizzarria della presentazione, che da Rick Owens è la norma, le calzature ci hanno incuriosito tanto da superare persino lo stupore per la scelta di sfilare in modo così inconsueto. Accanto a sandali gladiator dalle proporzioni massicce si sono visti sandali di fasce e fibbie issate su zeppe sottili che rendevano inutile il tacco.
L’idea di fondo riprende lo spunto che è già stato di Alexander McQueen e Giuseppe Zanotti, con le loro proposte heel-less. Qui quella struttura costruttiva trova nuovo esito e ci piace tanto perché – a dispetto delle sperimentazioni spesso estreme dello stilista – sembrano scarpe che si possono indossare e non solo sculture audaci da guardare.
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