Con le zeppe si istituisce spesso un rapporto contraddittorio. Possono piacere sulla carta ma a vedersele addosso ci si sente irrimediabilmente sbagliate. O viceversa non convincono a prima vista ma
poi, trovando la dimensione giusta per sé, ce ne lasciamo conquistare.
Questa ambivalenza è rimasta intatta nonostante si dati ormai a parecchie stagioni fa il ritorno delle zeppe. Non suscita tuttavia in me alcun dubbio la zeppa sottile, sinuosa, assai simile ad un classico
tacco, ma unito al resto della calzatura. Come quella che Bottega Veneta ha proposto sui – anzi sotto i suoi sandali invernali.
È l’economia generale della scarpa a convincermi, perché risulta equilibrata, elegante, senza eccessi ma con originalità. Pure il dettaglio, però, risulta convincente: il decoro in un bel bronzo brunito
che s’attorciglia lungo il piede e trova eco nella zeppa, rientrata, sottile, slanciata; la morbidezza del suede che somiglia quasi a velluto; la delicatezza dei cinturini, sottili e intrecciati, che
abbracciano la caviglia. Per me riuscitissima. Per voi?
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