Chi ha animo romantico e ricordi indelebili legati alla favola di Cenerentola non approverà questa eversione in chiave contemporanea dalla classica scarpetta di cristallo. Ma Stuart Weitzman ha dimostrato più volte di saper centrare il punto anche quando in apparenza si discosta dai canoni della calzatura tradizionale per riaffermarne invece con maggiore impatto tutto il significato che intorno ad un oggetto come una scarpa è capace di aggregarsi.
La scarpetta di cristallo a prima vista scatena una serie di associazioni automatiche ed evocative. In un certo senso anche la creazione che vedete in foto si posiziona nello stesso panorama, anche se al posto del cristallo puro c’è il vinile trasparente, al posto della décolleté dalle forme sfilate un sandal boot dalle linee massicce.
La silhouette del sandalo è appena sottolineata da una fascetta di pelle chiara e lucida che ne segna tutto il percorso culminano in un piccolo platform che dona struttura ad una scarpa altrimenti quasi invisibile. Il tacco completamente trasparente è ciò che più attrae il mio sguardo, perché nonostante sia piuttosto grosso diventa leggero. Peccato sia destinato a graffiarsi.
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