Squilibrati, almeno alla vista, lo sono parecchio. Il cinturino largo quanto un polsino stringe la caviglia e àncora la scarpa evocando l’ormai consueto effetto bondage ma il resto della calzatura, volendo dimostrarsi futuristico, appare invece pesante e mal congegnato: sembra che il piede vi sia imprigionato anziché racchiuso come in uno scrigno. Sarà colpa del tacco spinto indietro o del platform asimmetrico, della fascia sull’avampiede che disegna un arco inconsueto o della prospettiva dello scatto? In ogni caso stentano a convincere, almeno me. Sono di Jil Sander.
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