Presentando la sua ultima collezione disegnata per le linee maschili di Louis Vuitton, Virgil Abloh ha scelto un approccio multidisciplinare. Ha voluto che anche la presentazione della collezione autunno inverno 2021-22 raccontasse queste sfaccettature.
Idealmente ambientata tra Parigi e un villaggio tra le montagne svizzere, la linea trae la sua ispirazione da poesia, musica e danza. E così ogni outfit rappresenta in un certo senso l’archetipo – in chiave LV – dello scrittore, dell’artista, dell’architetto, dello studente, del proprietario di hotel, del venditore, del vagabondo.
A dare il via a questa esplorazione è stato per Virgil Abloh il saggio di James Baldwin del 1953 dal titolo Stranger in the Village che esplora la percezione dell’estraneo in una società con una rigida struttura che distingue nettamente tra insider e outsider.
Lo stilista ha voluto ridefinire i contorni del processo di confronto creando una dimensione alternativa: e se attraverso la ricostruzione di codici stereotipati si scardinasse dal di dentro ogni stereotipo?