L’uomo di Marc Jacobs per la primavera estate 2016 è sfacciato, sa di esserlo e si diverte molto nell’interpretare un ruolo che gli risulta sponteaneo e naturale. Emerge il ritratto di un uomo audace, che non teme di sfoggiare stilemi considerati tipicamente femminili.
D’altronde dopo le camicie di pizzo di Burberry e le stampe floreali del dandy di Gucci, cosa mai potrebbe spaventare l’uomo contemporaneo disposto ad osare e scardinare tutti i codici tradizionali? Nulla, per fortuna.
Così l’uomo di Marc Jacobs, stilista che in prima persona supera i limiti e stabilisce i nuovi confini della moda, non disdegna ampi pantaloni di seta a fiori, lunghe camicie effetto kimono nelle medesime stampe ma anche completi in velluto di seta devoré che non sfigurerebbero indosso ad una rockstar anni Settanta.
La fluidità della silhouette è al centro delle scelte di volumi e tagli. Consistenze e texture sono affidate a tessuti volutamente leggeri e femminili, così come molte delle stampe che si fanno ora floreali, ora ispirate all’Oriente, talvolta in stile africano, altre volte scegliendo addirittura l’animalier.