Se una collezione si chiama Graffiti e non presenta neanche un pezzo street la contraddizione in termini è manifesta. Specialmente se chi la firma è Stephen Sprouse, artista profondamente street nonostante la collaborazione con la griffe deluxe Louis Vuitton.
Le sue ultime creazioni sono state pubblicizzate in pompa magna sia attraverso i canali ufficiali – e Marc Jacobs denudato per l’occasione – che tramite il tam tam telematico che sempre accompagna questi eventi. A maggior ragione se, data la scomparsa dell’artista, sono unici e irripetibili.
Dicevamo il pezzo street: uno skateboard, a rappresentarne l’anima. Griffatissimo, sì, ma anche graffitato come nella migliore tradizione dell’arte da strada tanto amata e portata ai livelli dell’arte da Sprouse capace di conquistare persino la più tradizionale delle firme parigine.
Naturalmente a nessuno verrebbe mai in mente di provare su strada il costosissimo skate (8.250 dollari la sua quotazione ufficiale). Ed ecco un’altra contraddizione: il simbolo della libertà on street catturato dal lusso e rinchiuso in un baule. Dei più austeri, per di più. E monogrammato. Imperscrutabili sono le vie dell’arte (e del marketing).
Foto da The Bag Forum
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