Gli influencer sono diventati sempre più potenti (e influenti!) e così si sono decisi a fondare un’associazione di categoria. Si chiama American Influencer Council e per l’appunto riunisce gli influencer degli Stati Uniti.
D’altro canto ormai il lavoro da influencer è tale a tutti gli effetti e benché quel che si vede sia sempre così luccicante, patinato e perfetto ci sono dietro contratti precisi, scadenze, ricerca, sessioni fotografiche e lavoro di storytelling. Non è semplice per niente, insomma, richiede professionalità, impegno. E qualche tutela. Ecco perché è nato l’AIC.
È stato presentato in occasione del deciso anniversario del Social Media Day e riunisce già alcuni degli influencer statunitensi più famosi. Qualche nome? Serena Goh, Chrissy Rutherford, Danielle Bernstein, Aliza Licht, Patrick Janelle, Danielle Bernstein, Chriselle Lim e Brittany Xavier compaiono tra i fondatori dell’associazione.
È assolutamente esclusiva, si accede infatti solo su invito. Devi essere un influencer fatto e finito e i numeri devono dimostrarlo: non solo quelli dei follower ma dei contratti, più diversificati possibili, con collaborazioni e sponsorizzazioni e magari anche un bel progetto personale come una capsule collection. L’AIC dice che entro il 2020 il giro d’affari dell’influencer marketing raggiungerà i 15 miliardi di dollari. Ed è destinato a crescere ancora. Non proprio un gioco, insomma.
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