Proprio non riusciamo a farcene una ragione, da quando Alber Elbaz se n’è andato da casa Lanvin ci abbiamo provato in tutti i modi a farci piacere le collezioni. Ma no, non funziona. Benché i designer che si sono succeduti alla guida creativa abbiano fatto del loro meglio, presentando anche idee interessanti, a noi manca l’estro super colorato e spumeggiante dello stilista storico.
I dettagli chiave della collezione primavera estate 2020? Le spalle arrotondante, giganti sui capispalla e cadute sugli abiti; le righe mariniere variamente distorte e rivisitate (uno spunto che adoriamo); le asimmetrie che si appropriano non solo degli orli ma anche dei dettagli.
Non è abbastanza per farci balzare il cuore in petto ma tutto sommato la collezione rivela una coerenza interna che designer precedenti non erano riusciti a darle ristabilendo un’immagine precisa della maison post-Elbaz.
I pezzi che preferiamo: quelli a righe, ovviamente, e gli abitini drappeggiati in colori teneri e stampe femminili ma anche il denim super-loose portato con t-shirt stampate e le cappe dal taglio preciso, ora super classico, ora più originale.
Foto da Vogue
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