Da quando Frida Giannini ha lasciato in anticipo la guida di casa Gucci non si è più sentito parlare della stilista che ora torna sotto i riflettori per dire la sua e dirla chiara e tonda: il mondo della moda non accetta le donne.
Mentre Maria Grazia Chiuri dirige Dior scegliendo un approccio esplicitamente femminista, arriva duramente la condanna di Frida Giannini. Che non è meno vera per il fatto che alla guida di Dior c’è per la prima volta una donna.
Nel corso di un programma radiofonico su Rai Radio 2 intitolato “Non è un paese per giovani” la designer ha detto ad alta voce che “la moda non è un paese per donne.” Perché “tutto è più difficile per una donna, bisogna dimostrare e confermare di continuo la propria credibilità.”
Ma Frida non è certo rimasta con le mani in mano, tutt’altro. Si è impegnata di più in ambiti che la vedevano già attiva come la protezione dei bambini insieme a Save the Children e all’Unicef, per cui aveva anche tenuto un discorso all’epoca in cui dirigeva Gucci.
“Ho ricevuto la chiamata di Save the Children, l’organizzazione che da 100 anni lotta per salvare i bambini a rischio e garantire loro un futuro. Così c’è stato questo nuovo progetto, una collaborazione attiva, che va avanti da allora. Quest’anno in particolare ricorre il centenario dell’organizzazione.”
Brava Frida. Ti ammiriamo per il tuo impegno ma ti rivogliamo presto anche sulle scene della moda. Torna!
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