Quest’anno la moda ci stupisce. Non nel senso consueto, con innovazioni geniali o trovate degne dei più grandi sarti, ma con una vena di ibridismo che pur sempre presente per la stagione invernale che verrà sembra essere diventata vero e proprio manifesto programmatico.
Guardando la sfilata di Paul Smith, infatti, non vi si riconosce il Sir capace di stupirci con le sue righe multicolor coniugate a stampe e materiali diversi tra loro, ma una certa ascendenza minimalista, diremmo quasi esistenzialista, che difficilmente nel nostro immaginario assoceremmo proprio a lui.
Le gonne stampate ricordano le collezioni di Miuccia Prada, i cappottini A-line con maniche a ¾ il primo Givenchy tanto amato da Audrey Hepburn e anche la scelta cromatica appare incerta, se non fosse per qualche guizzo di arancio e per la rassicurante presenza delle righe.
Principio ispiratore sotteso a tutta la collezione è il mix&match: alle righe – anche rivisitate come pennellate di colore irregolare – si associano stampe floreali e calze sfumate come tavolozze.
Foto da Style.com
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