Effetto seconda pelle, ma proprio in senso letterale, i primi outfit della linea couture di Balenciaga per l’autunno 2022. Non si vedono i volti delle modelle, quasi si trattasse di umanoidi dotati di intelligenza artificiale. E di un gran stile.
L’idea di partenza appare distopica, come se la razza umana fosse sparita dalla terra e rimpiazzata da persone artificiali. Corre un brivido sulla schiena e forse è proprio quello che Demna Gvasalia voleva provocare.
I primi look in neoprene sono volutamente futuristici, ha detto lo stilista, ma poi si passa al gazar, la seta scultorea che Cristobal Balenciaha usava per gli abiti delle origini. Che tornano anche in questa collezione: giacche dalle spalle ipermodellate, abiti che sembrano sculture, gonne voluminose che farebbero impallidire tutti gli altri su un tappeto rosso.
Da un tessuto all’altro c’è di mezzo il tempo. Se il gazar risale al 1958, il nuovo neoprene lo ha realizzato un produttore giapponese che ha usato una tecnica sostenibile per un materiale avveniristico che la moda inizia a sperimentare. E come sempre Balenciaga è capofila.
Foto da Vogue
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