Si sa che Stella McCartney, oltre all’impeccabile design dei suoi capi, offre anche una speciale sensibilità all’ambiente sin dalle primissime collezioni. E ora che i timori per l’ecosistema si fanno sempre più pressanti, la stilista inglese da sempre in prima linea fa un passo in più.
La sua moda si sforza da sempre di essere oltre che bella anche sostenibile rinunciando alle pelli animali e cercando fonti responsabili per i materiali e processi di produzione sostenibili per le lavorazioni.
Non stupisce quindi scoprire che la maison che dirige ha stretto una collaborazione con Google Cloud che promuove la sostenibilità ambientale delle aziende offrendo un sistema di analisi che punta sulla crescita della produttività ma in chiave eco-friendly.
Lo strumento analizza i dati e automaticamente offre miglioramenti possibili per ridurre l’impatto del processo produttivo. Stella McCartney già se ne serve per la produzione delle materie prime come cotone e viscosa.
Secondo i dati di Google, il cotone rappresenta il 25% delle fibre utilizzate nella moda con un impatto ambientale rilevante visto che la sua coltivazione richiede grandi quantità di acqua. D’altro canto la viscosa incide sulla deforestazione. Stella McCartney vuole impegnarsi a fondo per ridurre l’impronta ambientale delle sue produzioni. Speriamo che altre aziende ne seguano l’esempio.
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