Lo scorso Settembre è stato Christian Juul Nielsen a prendere le redini della maison Hervé Léger e da allora la direzione del marchio è un po’ cambiata. Certo ci sono ancora gli abiti bodycon effetto bondage, vero e proprio marchio di fabbrica. Ma c’è anche altro.
C’è un’aria di fresco rinnovamento che comincia da un ritorno al basico. Basico, sì, ma senza noia perché l’idea era quella di reinventare la semplicità. Dunque spazio a tute intere semplicemente nere ma che segnano il punto vita, a gonne longuette aderentissime e in una tinta vivida come il rosa peonia.
Non mancano, come si diceva, i minidress stretti come una seconda pelle, anche nella variante con micro-spalline e lavorazioni grafiche o addirittura a effetto tattoo. Non si rinuncia neanche all’effetto drappeggio che torna in qualche piccolo dettaglio, come l’incrocio sul petto dell’abitino rosa.
Il designer ha imparato alla scuola di John Galliano mentre era direttore di Christian Dior e ha imparato bene. Sa come servirsi dei dettagli per aggiungere un tocco originalissimo anche al capo più semplice – ad esempio il cashmere double face per una gonna.
Foto da Vogue
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