Al di là dei diffusi bracciali d’argento con il famoso tag Return to che ci si può permettere in tante e abbastanza facilmente, Tiffany è con i diamanti che colpisce dritto al cuore. I suoi solitari sono il sogno proibito di molte e il vanto di chi può sfoggiarne uno all’anulare.
Arriva una novità dalla maison di gioielleria newyorchese che a colazione nutriva con il suo scintillio la squattrinata me elegantissima Holly Golightly. Il marchio ha infatti annunciato che sorveglierà più da vicino la provenienza dei propri diamanti garantendone la tracciabilità.
Sarà possibile per chi acquista un gioiello con diamanti sapere da quale regione provengono le pietre che si acquistano e che superano i 18 carati. Lo reso noto il CEO di Tiffany Alessandro Bogliolo nel corso di una recente intervista:
“È un argomento sempre più importante per le nuove generazioni ed è nostro dovere, come leader del settore dei diamanti, fornire ai nostri clienti questa informazione.”
Ciascun diamante sarà corredato da un numero di serie e da un certificato sull’origine della pietra. Entro il 2020, inoltre, saranno garantite anche informazioni sui processi di lavorazione delle pietre, dal taglio alla pulizia.
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