La lista delle maison che rinunciano alle pellicce è sempre più lunga, la moda sostenibile una realtà sempre più diffusa. E sull’esempio che da anni fornisce Stella McCartney sono tanti i brand che lanciano speciali collezioni eco-friendly.
Oggi scopriamo una novità che riguarda la seta anziché la pelle che generalmente è al centro della scena quando si parla di prodotti cruelty-free. L’ultima sfida è firmata Bolt Threads, un’azienda californiana che produce una speciale seta cruelty-free.
L’idea al centro dell’avventura di questa piccola start-up che ha attirato l’attenzione di Stella McCartney (per l’appunto!) è quella di produrre la seta non dai bachi ma utilizzando lieviti e funghi. Per produtte un chilo di seta, infatti, servono quasi 7 mila bachi.
La speciale seta è molto più sostenibile e pur essendo artificiale è di altissima qualità e molto simile nell’aspetto alla seta da baco più tradizionale. Inoltre si può produrre su larga scala perché richiede procedure più semplici e rapide.
La nuova seta si chiama MicroSilk e per morbidezza, resistenza e consistenza ha caratteristiche molto simili alla seta naturale. La fibra si ricava da proteine di lieviti e funghi tramite processi di bioingegneria.
You must be logged in to post a comment Login