Rimpiangiamo un po’ i tempi in cui Mary Katrantzou, stilista emergente e avventurosa, osava con creazioni sopra le righe e piene di inventiva. Le sue collezioni, come inevitabilmente accade una volta attirata l’attenzione e consolidato il successo, sono diventate più commerciali.
Non è necessariamente un male, anzi che i capi diventino più accessibili e portabili è senz’altro un vantaggio rispetto ad abiti che restano solo pezzi da passerella da ammirare a bocca aperta senza la possibilità di immaginarne un vero uso.
Eppure ci manca un po’ quella creatività esuberante e a volte persino esagerata ma sempre così coerente con se stessa, a prescindere dagli spunti ispirativi di partenza che erano in sé già molto interessanti.
Sul catwalk per l’autunno inverno 2018-19 la stilista sceglie di giocare con l’interior design e opta per stampe trompe l’oeil, elementi surreali, strutture sartoriali che richiamano paralumi e carte da parati. Ma su modelli che restano tutto sommato facili da portare.
Con ben salde radici nella tradizione del modernismo, da William Morris alla Bauhaus, la stilista spiega che la sua collezione parte da elementi d’arredo in apparenza non correlati ma che infine si uniscono nell’immaginario univoco di questa collezione: quadri, tappezzerie, lampade diventano abiti, cappotti, pantaloni.
Foto da Vogue
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