Poeti, pittori, amanti dell’era vittoriana, tra pre-raffaelliti e rivoluzione industriale, sono i protagonisti che danno vita all’ispirazione su questa passerella. Parliamo di Anna Sui che porta sul catwalk americano un mondo lontano ma neanche poi troppo, quello della Londra del secolo scorso che ha visto alla Tate nella retrospettiva dedicata lo scorso inverno agli artisti di quella corrente.
I tessuti sono i veri protagonisti della collezione, richiamano le tappezzerie preziose che diventano qui abiti avvolgenti nei quali il corpo femminile non sparisce ma si esalta. Avviene anche grazie a spunti eterogenei che provengono dal mondo balinese e che si sposano in un sincretismo sorprendente agli spunti originari. È il miracolo che Anna Sui è capace di compiere ogni volta.
Foto da Style.com
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