I dubbi vengono subito fugati dal titolo di alcuni outfit – Anarchy in the U.K. e London Calling – e da Sid Vicious che canta My Way in sottofondo: c’è del punk in questa sfilata couture di Jean Paul Gaultier, che in passerella diventa evidente nelle acconciature a cresta delle modelle, nel trucco strong, nell’uso preciso di un certo mix&match, in dettagli inconfutabili.
Ma c’è anche della magia. Alcuni tagli rievocano Yves Saint Laurent, certa eleganza senza tempo che nessuna cresta e nessuna provocazione dettata dall’accostamento stridente riesce a diminuire, ma anzi per certi versi accentua, sottolinea e mette in luce.
C’è anche del rigore a dispetto della sbandierata anarchia che ritorna spesso nei nomi dati ai look che passeggiano in un luogo – il catwalk – che è quanto di più lontano un punk possa immaginare di frequentare, se solo escludiamo Vivienne Westwood, s’intende.
Foto da Style.com
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