L’ha fatto anche Carla Bruni, che certo ha ottenuto il suo seguito ma più in qualità di premiere dame francese che per il proprio talento come fashion editor. Diversa è la situazione per Karl Lagerfeld, che di moda si nutre e che moda crea ma che si interessa di tutto, dalla fotografia alla letteratura, dall’attualità all’arte: diventare editor in chief per un giorno non è solo bizzarria ma concreta possibilità alla sua portata e ricca di interessanti potenzialità.
Gliel’ha chiesto Libération affidandogli l’intera progettazione di un numero, che porta infatti la sua cifra stilistica non solo nell’impostazione tematica ma anche in quella grafica: pure i disegni sono di suo pugno. D’altronde disegnare è quello che gli riesce meglio.
Ha curato le didascalie, una pagina d’opinione, fotografie e illustrazioni e il tutto è accompagnato da una lunga intervista al designer, nel caso in cui non fosse chiara la sua posizione da unico protagonista dell’edizione speciale, uscita in un formato più grande per l’occasione e in tiratura limitata: solo 160.000 le copie distribuite a Parigi.
Via Fashionista
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