Il sodalizio tra Mario Testino e Vogue è saldo almeno quanto quello tra Marion Cotillard e Dior, di cui a lungo è stata e tuttora è la musa e il volto. La classe, l’eleganza, l’aria indiscutibilmente retro della diva contemporanea che non disdegna d’assomigliare a icone d’altri tempi affascinano come canto di sirena.
Sebbene a Vogue abbia confidato di non essersi trovata a proprio agio nei propri panni durante l’adolescenza, rifulge adesso attraverso l’obiettivo del fotografo che realizza un editoriale di grande fascino, molto lontano dal sensazionalismo a tutti i costi di molti servizi di moda che negli ultimi anni affollano le pagine patinate dei giornali di settore.
L’attrice veste abiti di Dior ma anche di Dolce e Gabbana e Nina Ricci. Le gonne sono sempre longuette, i dettagli curati, la vita segnata, il trucco concentrato su labbra di fuoco a contrastare occhi di ghiaccio, la pettinatura a onde, nerissima.
Viene ritratta quasi sempre con una macchina fotografica in mano e con un gioco di specchi semantico il servizio si intitola Portrait of an artist, ed è accompagnato da una lunga intervista.
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