Meritare la definizione di giovane talento da una delle firme di Vogue è un traguardo che ne decreta l’ingresso ufficiale nelle classifiche di gradimento dei più importanti opinion leader del settore, ma a noi Marco de Vincenzo piace sin da quando l’abbiamo scoperto attraverso le sue parole in un’intervista che ci ha concesso al debutto parigino per l’Haute Couture.
Adesso sfila a Milano durante la settimana della moda più seguita e il suo parterre è gremito di attenti spettatori che ne ammirano il talento. La sua ultima sfilata autunno-inverno 2010-11 si definisce minimal-rinascimentale.
Spiega il designer che l’ispirazione proviene da un interno Mediceo attraversato riportandone non già suggestioni cariche di orpelli decorativi ma l’essenziale: linee grafiche, paesaggi, suggestioni notturne. Si rivelano attraverso i colori prevalentemente neutri ma accesi da lampi arancio, banana e blu cobalto. I tessuti prediletti sono il jersey che segue le linee del corpo, il velluto di seta, un grande ritorno annunciato sulle passerelle, ma anche jacquard di lana e crepe “laccati”.
La silhouette viaggia tra linee fluide o tagli più asciutti: le gonne si aprono a corolla sotto bustini strizzati mentre i pantaloni sono affusolati e seguono il taglio della giacca sottolineando il punto vita come in un richiamo alla sinuosa forma del violino. Le gonne si fanno geometriche e il decor richiama certe architetture cinquecentesche mentre gli arazzi e le volte affrescate si ritrovano nei paesaggi notturni suggeriti dalle stampe e dagli abiti-mantella in lycra metal.
Foto da Style.com
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