Chiunque avrebbe avuto paura di non essere all’altezza di uno show – perché definirlo sfilata è davvero riduttivo – ispirato alla Death Valley e pervaso da atmosfere così grevi di vapori e suggestioni. Eppure il catwalk di Rodarte ha suscitato lo stesso entusiasmo di sempre, a dispetto delle dichiarazioni di Laura Mulleavy che ha confessato a WWD la sua paura per l’esibizione.
Sul pavimento sabbia nera, nell’aria vapori di ghiaccio e sentori di muschi e una caverna futuristica sullo sfondo, da cui far emergere i modelli che costituiscono la collezione di Rodarte per la primavera-estate 2010. Descrive un mondo barocco ricco di accenti quasi gotici, intriso di primitivismo ma strettamente allacciato a spunti avveniristici.
La tecnica è sempre curatissima e la ricerca dei materiali audace: accanto a tessuti e pellami ci sono anche cristalli e plastiche, pizzi macramè e garza, lane lavorate a rete e il tartan, che mai avremmo immaginato di vedere su una simile passerella.
Foto da Style.com
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