Di meriti Madeleine Vionnet ne ha tanti, e altrettante sono le sue responsabilità: ha introdotto per prima le fibre sintetiche, i capi privi di cuciture e bottoni realizzati a partire da un unico taglio di stoffa, il taglio di sbieco rispetto a trama e ordito per capi attillatissimi e geometrici – non per nulla fu detta l’Euclide della moda – e l’abbandono definitivo del corsetto.
Amatissima dalle dive degli anni Trenta e Quaranta, la stilista francese ha lasciato un’impronta decisiva sulla moda dei secoli a venire sebbene sia ricordata sempre troppo poco spesso, adombrata da personalità più ingombranti che sono diventate icone pop.
Parigi le dedica ora una mostra che racconta il suo percorso artistico, bruscamente interrotto dalla guerra, attraverso 130 disegni delle sue creazioni tra il 1912 e il 1939. A lei oggi si ispirano Azzedine Alaia, Issey Miyake, Yohji Yamamoto e John Galliano: non proprio nomi da poco.
Via El Confidencial
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