Balenciaga come lo si vede di rado, per questa sfilata alla settimana della moda parigina per la stagione a/i 2009. Un Balenciaga anzitutto ammorbidito dei suoi tratti più avveniristici e geometrici, in favore di modelli meno innovativi, più ispirati a dettami già propri della maison, in uno spirito conservativo che probabilmente risente non poco dell’aria di crisi e che rinuncia a sperimentare per tener buoni i buyers poco propensi a investire su un’idea che per quanto geniale rischia di non vendere.
E un Balenciaga che sorprendentemente fa largo uso di stampe fantasia, pur associate a modelli che conservano intatto lo spirito architettonico che gli è proprio, ma irrimediabilmente smorzato e quasi costretto da texture e fantasie che mal si accordano al rigore dei tagli.
Spiccano tuttavia alcuni dettagli che non sfuggono all’occhio attendo di chi confida nel talento di Nicolas Ghesquiere, che sceglie per le gonne in lucidissimo satin tagli a conchiglia riccamente drappeggiati, ma senza scadere nell’ovvio della gonna lunga che ricorda i manti delle dee: la sua donna è e rimane fortemente metropolitana, scevra da quell’aura di sovrannaturale che non appartiene al marchio.
Foto da Style.it
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