La polemica della PETA contro Gwyneth Paltrow che posa in pelliccia per Tod’s imperversa e le provocazioni di Vogue negli scatti di Mario Testino bruciano ancora, ma ecco in arrivo un nuovo scandalo fotografico, stavolta firmato da Ryan McGinley per la campagna pubblicitaria di Wrangler.
Lo scalpore degli shoots che ritraggono corpi martoriati – con un solo paio di jeans addosso, dopotutto è pur sempre un prodotto che si pubblicizza – gli è valso citazioni eccellenti tra le pagine di blasonate riviste internazionali e un ingaggio per GAP e il servizio sta già facendo il giro della Rete.
Resta nell’aria la domanda: fin dove è lecito spingersi per ottenere visibilità mediatica? Oppure: l’arte deve sempre essere libera di esprimersi anche – o forse soprattutto – quando “disturba”?
Il titolo della campagna è “We are animals” e si accompagna ad uno spot girato in una inquietante foresta ai margini di una strada di campagna.
Via Fashionologie
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