Vestire di un solo colore con la nota cromatica dominante, assoluta. Sarà il desiderio di eleganza e ripulitura se anche dalla kermesse dedicata alle collezioni per il prossimo inverno appena conclusasi, è emerso il filone del colore unico. Ma non sempre quella del monocolore è una scelta rassicurante.
C’è chi, ad esempio, sceglie il nero come segno di austera eleganza. Come Diana Vreeland, che vestiva solo di nero affidando alle labbra scarlatte l’unica nota di colore del suo aspetto; o Audrey Hepburn di “Colazione da Tiffany” che rese indimenticabile il suo little black dress facendolo entrare nell’armadio di tante. E il nero è la carta vincente anche dello stilista Giorgio Armani che appare spesso, al termine di una sfilata, in fondo alla passerella con la sua immancabile divisa fatta di t-shirt e pantaloni rigorosamente neri. E c’è chi, invece, adotta il monocolore come scelta più sfacciata che di stile: come lo scrittore americano Tom Wolfe che sancisce il suo dandismo vestendosi solo di bianco, da capo a piedi, cravatta, calze e fazzoletto nel taschino compresi.
Il mood del monocolore spesso ci consegna un’immagine forte, nel segno di una eleganza più eccentrica che disinvolta. Come quella di questi 4 newyorkesi intervistati dal New York Times che con il loro disimpegno dal colore non dovranno più tormentarsi sugli abbinamenti. Indossano un solo colore per tutto il giorno, ogni giorno. Tra loro, una designer di scarpe che indossa solo il blu; una stilista che indossa solo il grigio; e un industrial designer, che per la metà del tempo veste di bianco, e per l’altra metà di rosa. Per loro, il monocolore non è una rinuncia e tantomeno una uniforme: è piuttosto un divertente atteggiamento quotidiano.
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