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David Webb Jewelry: mix eccentrico-elegante

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David Webb

“It’s not only quality of the workmanship, which is impeccable, The pieces are bold and unique. When you want to make an elegant statement you can count on David Webb.”

Insieme a Cartier, Van Cleff, Tiffany e Boucheron, David Webb è uno dei grandi nomi della gioielleria mondiale. Tra i designer di gioielli americani del secolo scorso è stato senz’altro il più famoso e prolifico: e probabilmente, ineguagliabile.

Nato (nel 1925) e cresciuto ad Asheville, Carolina del Nord, dopo aver appreso i rudimenti del mestiere nell’atelier dello zio, si trasferì all’età di 16 anni a New York, dove nel ’48 iniziò a collaborare con Nina Silberstein, una contabile che riuscì a trovare i fondi necessari per avviare l’attività. Da allora, la sua esuberante vena artistica non si sarebbe mai più spenta cercando continuamente nuove strade ed ispirazioni.

Webb si fece notare da subito per l’utilizzo di materiali insoliti e per un design dal gusto esotico che trovava ispirazione nella natura e nella mitologia: le sue creazioni riproducevano animali come tigri, rane, unicorni, armadilli, draghi e ricordano l’antico Egitto, la Grecia e il Giappone dei Samurai.

Onassis Vreeland

Il marchio di fabbrica dei suoi gioieli è stato proprio il mix eccentrico-elegante che tanto piaceva alle stelle del cinema e del jet set internazionale come Jacqueline Kennedy Onassis, Lee Radziwell, Elizabeth Taylor, la duchessa di Windsor, Doris Duke, Gloria Vanderbilt e Nan Kempner.

Diana Vreeland, la leggendaria direttrice di Harper’s Bazaar e Vogue, una delle più amate icone di stile del secolo scorso, raramente è stata vista senza il suo gioiello preferito: di smalto bianco e nero con piccoli diamanti intercalati e cabochon rubino, di Webb naturalmente. E negli anni Settanta, una giovane Diane von Furstenberg, incarnando il miglior stile glamour di quel periodo, appariva sulla copertina di Vogue con la sua folta chioma nera e un gioiello Webb.

Quella di David Webb è una azienda ancora a conduzione familiare (una delle poche nel settore del lusso), caratteristica che contribuisce ancora di più a distinguere il brand. L’immenso archivio delle creazioni del designer è custodito con cura dagli eredi e dal socio originario, Nina Silberstein.

Foto da: The Luxe Chronicles

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