Se esiste un legame tra la selvaggia natura sicula ed il concetto filosofico-estetico di bello, tra la tradizione religioso-folkloristica isolana, la sensualità innata dei suoi luoghi e la fotografia d’autore, Michael Roberts, direttore moda di Vanity Fair America, può vantarsi di averlo trovato.
Non peccherò certo di scarsa obiettività se dinnanzi agli scatti della raccolta Shot in Sicily realizzata dall’istrionico stylist, scrittore e illustratore d’oltreoceano, ammetto di restare stupefatta dalla capacità di questo fotografo d’eccezione, di cogliere ed esaltare nella quotidianità che ben conosco in quanto nativa di quei luoghi, un volto glamour che il mio sguardo forse passivamente abituato a quei paesaggi, aveva imperdonabilmente ignorato.
E’ un racconto per immagini, 148 per l’esattezza, quello che viene proposto dall’artista: un susseguirsi di luoghi, volti e scorci immortalati da chi nella quotidianità di certi gesti, nella semplicità della vita reale, è riuscito a scovare la natura complessa, ambigua e affascinante di quest’isola ricca di contrasti.
Uomini belli come adoni, donne agghindate come sulle passerelle d’Haute Couture accessoriate di una bellezza pura e sensuale, anziani e bambini vestiti di innata espressività, ma anche la più brulla campagna, l’architettura barocca e le costruzioni rurali, catturati nell’arco del ventennio
1987-2007, sono i protagonisti del libro edito da 7L in vendita già in questi giorni nelle librerie. Durante la presentazione lo scorso giugno a Milano presso lo spazio Giorgio Armani disegnato da Tadao Ando, Roberts aveva anticipato ai numerosi intervenuti e con il padrone di casa il legame indissolubile instauratosi tra un americano attratto dalla bellezza in senso assoluto e la Sicilia.
Foto da: KingMagazine
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