Cos’hanno in comune la scrittrice Joyce Carol Oates e l’artista leggendario delle stoffe Mariano Fortuny y Madrazo? Lo ha rivelato la scrittrice stessa in una recente intervista al New York Times, nella quale ha spiegato qual è la sua concezione della moda.
Joyce Carol Oates, autrice tra le più prolifiche e riconosciute dei nostri tempi (ha vinto più volte il premio Pulitzer e ha scritto circa un centinaio di opere, tra saggi, romanzi e novelle), ha da poco pubblicato il suo ultimo racconto “La figlia del becchino”. Secondo Oates, uno scrittore non dovrebbe mai mettersi eccessivamente in mostra per il proprio look, perchè il suo compito è quello di creare personaggi – e non di esserlo. La scrittrice americana non ama le occasioni che esigono un abbigliamento elegante, e trova grottesco il fatto di cercare di ottenere importanza e riconoscimenti sociali grazie ad un abito o un gioiello costoso.
L’autrice rivela che per qualche ragione che lei stessa non riesce a spiegarsi, tra i suoi amici e ammiratori si è creata una specie di gara nel regalarle degli scialli; “penso di avere l’aspetto di una che ha bisogno di uno scialle” commenta laconica, aggiungendo di non sapersi decidere tra essere confusa o riconoscente di fronte a tali doni.
Ma nel prosieguo dell’intervista, Oates mette da parte gli scialli e rivela i due pezzi forti del suo guardaroba: due capi prestigiosi del suo guardaroba: una sciarpa di seta rossa che le regalò l’attrice Jeanne Moreau, capo che tutti le ammirano (”non riescono a toglierle lo sguardo di dosso. Sembra una fiamma”), e un abito di seta verde creato da Mariano Fortuny y Madrazo all’inizio del secolo scorso e regalatole dall’amica pioniera dei blue jeans Gloria Vanderbilt. L’abito era moderno e quasi audace per l’epoca, la stoffa era dipinta con tecniche all’avanguardia così come era inedito il metodo utilizzato per pieghettare la seta.
Quest’abito, del valore approssimato di svariate migliaia di dollari e vero oggetto di culto per gli appassionati del marchio Fortuny, giace accuratamente riposto nell’armadio di Joyce Carol Oates, la quale rivela di non aver finora avuto un’occasione così importante da poterlo indossare.
L’affermazione ricorda tanto quelle signore che tengono per tutta la vita nello scomparto in alto dell’armadio la borsa di Borbonese ricevuta in regalo da qualcuno molti decenni fa, per poi andare in giro con una sportina di plastica comprata alla svendita di un grande magazzino. In effetti non dev’essere facile avere un’occasione tanto elegante da indossare un modello Fortuny, anche se sei una scrittrice famosa. Ma, forse, nessuna pretesa di praticità e discrezione giustifica il gesto di chiudere l’arte in un armadio
Da: NYT
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