Giacomo Bonino, un ricco commerciante genovese, a cavallo tra l’800 ed i primi del 900, in uno dei suoi tanti viaggi a bordo del suo bastimento di nome Zissou, giunse in Spagna dove fu colpito da una scarpa. Niente di neanche lontanamente raffinato, si trattava di calzature semplici e robuste, quasi spartane, con la tomaia in tela robusta cucita a mano e la suola realizzata con la corda ricavata dalle fibre di una pianta infestante presente in abbondanza sul luogo.
Acquistate diverse paia di quelle che oggi conosciamo con il nome di espadrillas per la sua numerosa famiglia, ne studiò i dettagli e tornato poco dopo in Spagna chiese agli artigiani di realizzarle apportando qualche modifica di carattere estetico e funzionale. Le espadrillas divennero presto un must in Costa Azzurra e, nel periodo compreso tra gli anni ‘20 e gli anni ‘60, furono sinonimo di stile raffinato e casual nell’intera costa francese. Il brand Zissou torna oggi con le sue coloratissime espadrillas celebrando il ritorno ai materiali naturali e agli accessori che hanno il sapore del passato, si ripropone sotto la guida di un pronipote di Giacomo Bonino, Paolo Garberoglio, che prova a bissare il successo delle scarpe che coloravano le strade di Montecarlo e Saint Tropez più di cento anni fa.
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