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Il tuffo nel bianco di Valentino

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L’icona di stile Jaqueline Kennedy è la musa ispiratrice della passerella di Valentino che per l’occasione rispolvera l’album dei ricordi e ripropone la collezione bianca del 1968 a cui apparteneva l’abito di nozze scelto da quella che diventò la moglie dell’armatore greco Aristotele Onassis. L’ambiente è in perfetta armonia con i modelli proposti e la Scuola di belle arti parigina, trasforma le sue aule in sei candide alcove di tulle, in una rivisitazione della fiorentina sala bianca di palazzo Pitti dove proprio nel ’68, Valentino venne consacrato come designer.

Si succedono in passerella abiti sobri che non superano il ginocchio ricchi di pizzi ricami a rilievo e merletti, un inno all’eleganza discreta senza ostentazione e un omaggio allo stile bon ton anni ’60 con giacchine e boleri a coprire le spalle nude e acconciature deliziosamente retrò. Gli abiti da sera giocano con le trasparenze del pizzo chantilly intrecciato a fili d’argento ed esaltano i volumi attraverso l’abbinamento sapiente di ruches e volant, mentre i fascianti corpetti esaltano la femminilità delle linee pulite e impeccabili.

Unico strappo alla regola del total white, il rosa pallido che rende ancora più romantica una collezione che conferma come l’alta moda non possa fare a meno di un maestro couturier come Valentino.

Foto da: GettyImages

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