Nonostante la profonda crisi in cui versa, l’Alta Moda continua a rappresentare per gli stilisti un’occasione importante: quella di creare abiti come se fossero opere d’arte, senza porsi i limiti imposti dal mercato. E se l’Alta Moda è l’occasione per osare, allora i due protagonisti di quest’ultima rassegna parigina sono stati Giorgio Armani e Christian Dior.
Se il primo ha osato con il rigore portando in scena una donna bellissima ma diafana, elegante fino a smorzare la propria sensualità, la Maison francese ha sopreso il pubblico con lo stile dissacrante e provocatorio di John Galliano che, evocando le eroine della Rivoluzione francese, ci ha raccontato una donna passionale, disposta a macchiarsi di sangue per un ideale e che si muove nel labile confine che c’è tra la vita e la morte.
Gli abiti calibrati e fascianti di Giorgio Armani sono per donne sottilissime e assegnano la preferenza ai dettagli: drappeggi in seta, decorazioni con frammenti di cristallo di rocca, ricami in jais o in perle. E i colori sono quasi sempre tenui: oltre al bianco e il nero, dominano il sabbia e il grigio tortora.
All’estremo opposto la collezione “New Erotica” di Christian Dior che ha messo in scena abiti surreali e ampollosi indossati da modelle che sembrano uscite dalla corte imperiale di Napoleone I o da un quadro di Rembrandt. Donne pallide con un make-up da occhi pesti hanno sfilato con mantelle ricamate, corpetti che ingabbiano, stivaloni neri in pelle, lingerie a vista color avorio e grandi cappelli da dama. I tessuti sono il velluto e damasco cremisi, e i colori, metafore della passione e delle rivoluzioni, sono il rosso e il nero.
Collezione Giorgio Armani Privè
Collezione Christian Dior
Immagini tratte da style.com
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